TOP 3 – INTERVENTI DI EFFICIENZA ENERGETICA
L’altra sera ero a cena con delle persone che non conoscevo e quando è arrivata la classica domanda per rompere il ghiaccio “ma tu di cosa ti occupi?” ho risposto “sono un progettista specializzato in ristrutturazioni di edifici ad alta efficienza energetica”. A questo punto è scattata inevitabilmente l’esclamazione: “Ah! Metti i pannelli solari sulle case!”.
Questa scena si ripete praticamente ogni singola volta che parlo della mia professione con dei non addetti ai lavori.
Non è nulla di grave, in effetti nell’immaginario collettivo vale l’equazione efficienza energetica = pannelli solari. Questo è dovuto anche all’onda di incentivi per il fotovoltaico che sono stati erogati negli anni scorsi.
In realtà però il mio approccio è completamente diverso e il fotovoltaico non è certo la prima cosa a cui penso quando progetto la riqualificazione di un edificio.
LA TOP 3 DEGLI INTERVENTI DA FARE
Quando dico che l’approccio che seguo è del tutto diverso non intendo che sono ideologicamente contrario ai pannelli solari, anzi! Sono però convinto che esista una precisa gerarchia degli interventi da fare sulle nostre case.
La top 3 degli interventi da fare per l’efficienza energetica in casa secondo la mia visione è:
1) migliora l’involucro: isola le pareti e il tetto, cambia le finestre, coibenta il pavimento, etc
2) ottimizza l’impianto: in funzione delle reali esigenze dell’edificio concepisci l’impianto minimo indispensabile
3) installa impianti per la produzione di energia rinnovabile: coerentemente con il tipo di impianto e compatibilmente con le caratteristiche della località in cui ti trovi scegli la migliore fonte rinnovabile di energia
LE MOTIVAZIONI DI QUESTA SCELTA
Ci sono vari motivi per cui noi di greenLab siamo arrivati ad elaborare questa top 3 degli interventi da fare.
Un primo ragionamento è che la migliore energia è quella che non consumiamo. In altre parole sarebbe inutile produrre della energia “pulita” con fonti rinnovabili se poi questa viene sprecata a causa dell’inefficienza della casa. Sarebbe come cercare di riempire una bottiglia con l’acqua più pura che si trova, senza rendersi conto che la bottiglia è bucata!
Inoltre partire dall’involucro (quindi dalla “scatola” dell’edificio) ha il vantaggio di aiutarci ad abbattere i fabbisogni dell’edificio. Questo significa aver bisogno di impianti più ridotti, con conseguente risparmio anche sui costi di installazione. Infine non in tutte le situazioni le fonti rinnovabili sono il modo migliore per investire i soldi. Ad esempio capita che nei condomini ci sia poco spazio sul tetto per dare una “quota di fotovoltaico” per tutti gli appartamenti, allora si pensa di installarlo per coprire i consumi delle parti comuni. Il problema però è che questi sono spesso talmente ridotti che il grosso dell’energia prodotta viene di fatto sprecata.
UNA REGOLA SEMPRE VALIDA?
Come tutte le regole anche questa prevede delle eccezioni. Bisogna sempre valutare l’edificio nel suo insieme, con la sua storia e con le previsioni di uso future per decidere come intervenire. Ci possono essere situazioni che comportano un cambiamento di priorità.
Allo stesso tempo la scelta di dettaglio, all’interno dei singoli punti delle top 3, su come intervenire non è sempre immediata. Ad esempio nel miglioramento dell’involucro la sostituzione dei serramenti o la realizzazione di un cappotto possono avere costi analoghi ma risultati anche radicalmente diversi.
Per questo motivo è sempre importante avere un “piano d’azione” per il proprio edificio, come quello che forniamo nel report di Walkit, il primo servizio smart per la riqualificazione energetica.
Qualunque sia la tecnologia che vi affascina, prima di procedere con un acquisto avventato cercate sempre di ragionare lucidamente e di guardare la vostra casa nel suo insieme, in modo da poter identificare chiaramente le priorità di intervento.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!