Isolanti nanotecnologici ed aerogel funzionano?
Il settore dell’efficienza energetica in edilizia è sempre alla ricerca di nuove tecnologie per migliorare le performance semplificando la posa e riducendo i costi. In quest’ottica una delle grandi sfide dell’isolamento termico è la riduzione degli spessori del materiale isolante.
Ridurre gli spessori può comportare una notevole semplificazione del cantiere, ad esempio evitando lo spostamento dei pluviali, l’allungamento delle banchine, etc.
Ultimamente due categorie di materiali stanno attirando l’attenzione degli operatori: l’aerogel ed i rasanti nanotecnologici.
Recentemente abbiamo pubblicato su questo sito una sintesi dei risultati di una ricerca su questi materiali svolta in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia (nell’ambito di una tesi di laurea, relatore Prof. Alberto Arenghi, laureandi Giovanni Mori e Valeria Sellitto). Visto che ci sono state poste molte domande in merito pubblichiamo qui qualche approfondimento.
Il primo dei materiali analizzati, l’aerogel, si presenta come pannelli utilizzabili in modo analogo ai tradizionali pannelli per cappotto, con la differenza di avere, secondo le dichiarazioni dei produttori, conducibilità termiche inferiori (0,015 W/mK a fronte di valori per gli isolanti tradizionali che variano tra 0,024 e 0,05 W/mK).
Il secondo materiale studiato, il rasante nanotecnologico, è una miscela di malta cementizia e nanomolecole brevettate (di cui i produttori non rendono note le caratteristiche) e le schede tecniche dei produttori riportano conducibilità termiche variabili tra 0,001 e 0,0025 W/mK.
I risultati della ricerca svolta sono stati di carattere nettamente diverso per le due tecnologie: mentre l’aerogel rispetta perfettamente le performance dichiarate dai produttori, i rasanti nanotecnologici forniscono dati molto lontani da quanto promesso.
Il nostro parere tecnico è che, a meno di ulteriori sviluppi dei rasanti nanotecnologici, questi non siano al momento una soluzione valida per l’efficientamento energetico degli edifici. Utilizzare un prodotto sulla cui efficacia restano grossi dubbi potrebbe portare a sprecare risorse che potrebbero invece essere meglio investite.
L’aerogel invece si è dimostrato essere una tecnologia affidabile e valida dal punto di vista del miglioramento della trasmittanza dell’involucro. Ad oggi il grosso limite all’utilizzo di questo materiale è il costo ancora elevato. Tuttavia il suo utilizzo per la risoluzione di alcuni nodi delicati, come il ponte termico del serramento o la coibentazione di pareti dove si hanno a disposizione bassi spessori in edifici esistenti, è una importante risorsa peri progettisti.
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