Cinque cose da sapere per il confort estivo
In questo blog ho già avuto modo di pubblicare una micro guida sul confort estivo. Oggi grazie ad uno studio commissionato da ATER Treviso posso portare qualche approfondimento basato su un progetto pilota, dal quale emergono le differenze tra la progettazione per il risparmio energetico in inverno e quella per il confort estivo.
I risultati principali che di seguito espongo penso possano essere un utile riferimento per edifici analoghi e collocati in un clima come quello del bacino padano, caratterizzato da estati con giornate calde, con temperature elevate anche di notte e poco vento. Ovviamente i risultati non sono immediatamente estendibili a tutti gli edifici ed ogni situazione meriterebbe uno studio apposito.
Ma vediamo ora quali sono le osservazioni più interessanti.
1) Isolare per l’inverno può causare surriscaldamento d’estate
Ridurre la trasmittanza termica dei componenti dell’involucro comporta una ridotta dispersione di calore durante i mesi invernali. L’altra faccia della medaglia però è che, a parità di altre condizioni quali la ventilazione e l’irraggiamento, questo comporta una riduzione dell’evacuazione del calore durante le notti estive. La conseguenza può essere un aumento delle temperature interne ed un allontanamento dalla zona di confort.
2) In edifici in muratura non necessariamente un isolante ad alta densità migliora il confort estivo
In generale edifici dotati di elevata massa (e quindi inerzia) hanno un migliore comportamento estivo, il classico esempio é l’effetto di “fresco” che si prova entrando in un edificio storico in pietra in una giornata calda. Potrebbe quindi apparire corretto, nel momento in cui si valuti di realizzare una isolamento “a cappotto” pensare a materiali isolanti ad alta densità. Dalle valutazioni fatte sul caso studio emerge che sostituendo i il cappotto in EPS con uno in lana di roccia (avente maggiore densità) si ottiene un beneficio molto limitato, inferiore allo 0,5% di riduzione della temperatura media estiva. Questo a fronte di un significativo incremento dei costi. Va sottolineato che queste valutazioni sono tanto più vere quanto più gli elementi costruttivi dell’edificio esistente sono massivi. Per edifici leggeri o per elementi come le coperture in legno le considerazioni possono essere significativamente diverse.
3) Ventilazione e controllo dell’irraggiamento solare sono fondamentali
Come già detto nella micro guida sul confort estivo per ottenere buoni risultati in termini di confort estivo le due leve fondamentali sono la ventilazione notturna e la gestione degli apporti solari. Per ottimizzare la ventilazione notturna é di estrema utilità, in climi caratterizzati da bassa ventosità, il ricorso ad impianti di ventilazione meccanica, in grado di massimizzare i ricambi d’aria nelle ore più fresche ed evacuare così il calore in eccesso. Nel caso studiato la ventilazione elevata nelle ore notturne consente una riduzione del 6.1% della temperatura operante media. Ancora più importante nell’edificio analizzato é il ruolo delle schermature solari. L’installazione di brise soleil nel caso studio porta un abbattimento del 10.4% della temperatura operante media.
4) Un’azione non basta
Nessuno degli interventi migliorativi proposti é in grado da solo di portare la temperature all’interno della zona di confort. Per ottenere risultati tangibili in tal senso é necessario quindi attuare un set di azioni. Nel caso specifico grazie ad uno scenario di intervento complessivo si può raggiungere la condizione di confort durante il 25% del tempo nella zona termica più critica di un alloggio esposto a sud durante la settimana più calda dell’anno, a fronte di una totale assenza delle condizioni di confort nello stato di fatto.
5) Non basta un progetto consapevole, serve un’utente formato
I risultati esposti mostrano l’importanza di elementi tecnologici come la ventilazione meccanica e di involucro come le schermature solari. Tali elementi devono però essere utilizzati in modo corretto dall’utente. Nel caso del confort estivo, forse ancor più che nell’efficienza energetica invernale, il comportamento dell’utente è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi fissati.
I punti sopra esposti mostrano che é possibile migliorare anche sensibilmente le condizioni di confort estivo di edifici esistenti in occasione di un’intervento di riqualificazione a patto di procedere con una progettazione integrata, attenta alle condizioni climatiche e di confort di tutto l’anno e con la condizione fondamentale di istruire adeguatamente gli abitanti dell’edificio sull’uso corretto delle abitazioni.
Spunti molto interessanti perché spesso si tende a prendere precauzioni contro il freddo invernale ma non si considera il caldo estivo e soprattutto quello umido che anche di notte non da tregua e quindi ci si difende con il rimedio classico del condizionatore.
Un problema che ci sta assillando in queste estati torride è dovuto anche allo sfasamento dell’onda termica degli isolanti che spostando in avanti il rilascio termico all’interno dell’edificio lo concentrano nelle ore notturne ma, aimè, quando di notte la temperatura non cala abbastanza e naturalmente non si crea il ricambio d’aria si assiste ad un continuo accumulo di calore all’interno dell’involucro.