Come evitare le muffe in casa?

Uno dei problemi più visibili legati al cattivo progetto termoigrometrico e ad un uso non corretto degli edifici è la formazione di muffe in corrispondenza di alcuni nodi particolari come ad esempio angoli, contorni delle finestre e pilastri.

Il fenomeno della formazione delle muffe é strettamente collegato a tre variabili: l’umidità interna dell’ambiente, la temperatura superficiale delle pareti e le condizioni climatiche esterne.

Se sull’ultimo fattore è chiaro che non é in alcun modo possibile agire, sui primi due è possibile intervenire efficacemente con opportuni accorgimenti progettuali e con una buona gestione dell’edificio.

Per capire come prevenire la formazione di muffe è importante definire meglio come ed in quali condizioni si formano. Va anzitutto ricordato che le muffe sono un organismo vivente, un fungo per la precisione, e per svilupparsi é necessario che le condizioni ambientali (in particolare temperatura ed umidità) si mantengano all’interno di un preciso range di valori per un lasso di tempo prolungato.

La norma UNI EN ISO 13788 afferma che per evitare la formazione di muffe la temperatura superficiale della parete deve essere tale da garantire che l’umidità relativa dell’aria a contatto con la parete stessa sia inferiore all’80%. In realtà tale valore è variabile in funzione della specie del fungo, come si può vedere nella tabella seguente:

Specie di muffa

Umidità relativa minima necessaria per la crescita

Alternaria alternata

85%

Aspergillus versicolor

75%

Penicillium chrysogenum

79%

Stachybotrys atra

94%

Mucor plumbeus

93%

Le muffe sono in grado di proliferare quando le temperature sono tra gli 0°ed i 40°C, con valori ideali tra i 20° e i 30°C. Da questo punto di vista quindi le temperature solitamente presenti negli edifici sono idonee alla loro formazione e crescita.

É quindi chiaro che per evitare la formazione di muffe é necessario:

–    una corretta ventilazione degli ambienti, in modo da ridurre l’umidità interna degli alloggi;

–    Coibentare opportunamente le pareti, per garantire una temperatura superficiale adeguata ed evitare che in corrispondenza delle superfici si verifichino condizioni di umidità relativa superiore all’80%;

–    Analizzare e risolvere i ponti termici con un attento studio dei particolari costruttivi per garantire una temperatura superficiale adeguata nei punti critici.

In particolare per lo studio dei ponti termici e per il progetto delle soluzioni risulta di grande utilità l’analisi agli elementi finiti e, nel caso di edifici esistenti, un’indagine termografica per individuarli.

2 commenti

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  1. […] Attenzione ai ponti termici: intervenendo dall’interno è più difficile trattare i ponti termici. Particolare attenzione deve essere data al nodo parete-serramento, dove, in assenza di un opportuno isolamento della spalletta, è possibile la formazione di muffe. Si consiglia uno studio attento dei nodi critici tramite l’analisi agli elementi finiti per quantificarne l’entità in termini di dispersioni energetiche e verificare l’assenza di rischio di muffe. […]

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